L’Ucraina ha attaccato un edificio militare russo stabilito in Crimea: per portare a termine l’attacco hanno impiegato i droni cinesi.
Recentemente l’Ucraina ha attaccato la base russa di Sebastopoli mediante l’uso dei droni. Il gruppo di ricognizione ucraino Svitlyachki ha condotto un’operazione con i droni per contrastare qualsiasi tentativo della Russia di impadronirsi di ulteriori territori nella regione di Mykolaiv.
Il loro velivolo ha sorvolato sulla Crimea occupata, oltrepassando le difese nonostante la bassa velocità. Poi ha colpito l’edificio militare. Nonostante i russi abbiano abbattuto il velivolo, il drone ucraino ha raggiunto il bersaglio e portato a termine l’obbiettivo.
Ancora non si sa con certezza quale sia il modello utilizzato dall’Ucraina, ma secondo gli esperti potrebbe trattarsi di uno Skyeye 5000. Si tratta di un modello di drone prodotto in Cina per l’impiego civile del valore di poco meno di 10 mila euro. La sua capacità di carico di è di 20 chilogrammi.
Le conseguenze dell’attacco
Le conseguenze dell’attacco, nonostante il prezzo e la portata ridotta del drone, sono stati devastanti. L’esplosione ha prodotto una fitta colonna di fumo e ingenti danni alle strutture colpite. L’Ucraina, attraverso i droni cinesi, ha trovato il modo per spiare e attaccare il nemico senza spendere cifre esorbitanti.
Il Cremlino, in seguito all’attacco perpetrato dall’Ucraina, ha alzato il livello di difesa dotandosi di macchine più grandi. L’analista militare del SIT Ruslan Leviev, ha dichiarato: “In precedenza, quando si attaccava Kiev, in particolare, la linea del fronte era molto dinamica. Bayraktars ha battuto mlrs Buk. E ora la situazione è completamente diversa, la linea del fronte è statica, la Russia ha costruito la difesa aerea”, dice.
E continua: “Ora abbiamo davvero bisogno di droni da ricognizione – quelli più economici che verranno prodotti rapidamente. I droni dovrebbero essere materiali di consumo, come le cartucce. Il secondo tipo di droni necessari sono i droni kamikaze che volano il più in basso possibile e invulnerabili alla difesa aerea.”